Stralci di racconti per bambini

Smemorella e Rubacuori

In una grande casa di città, abitavano una bellissima sveglia a forma di fiore, fatta di vetro di Murano, e un pendolo molto antico, di legno pregiato.

Entrambi vivevano nell’ampio salotto della casa di una coppia benestante che aveva una figlia di nome Gaia, una bimba di sette anni con grande fantasia e l’animo romantico.

Gaia aveva da tempo notato come la sveglia, chiamata Smemorella, e il pendolo, soprannominato Rubacuori, si piacessero.

Lei vedeva come i due si cercassero e se uno veniva spostato, l’altro ne risentiva.

A Gaia era tutto chiaro. Le sembrava quasi di sentirli mentre si chiamavano e sospiravano l’una per l’altro…

© Marcella Manca  

Gli alberi gemelli

In un’antica e soleggiata Vallata delle Alpi Lombarde, dove i castori, le marmotte, i cervi e anche le vipere erano buoni amici, vivevano due alberi gemelli di nome Ab ed Ete. Essi erano il fulcro di quel terreno e intorno a loro si ritrovavano spessissimo tutti gli animali per divertirsi o scambiarsi opinioni. I due alberi erano uniti da profonde e forti radici aggrovigliate negli abissi della terra. In superficie erano invece divisi da un ruscello pieno di vita che si chiamava Flusso e che era loro amico da sempre. Flusso era un giocherellone e, a differenza dei due calmi ma allegri Ab ed Ete, era sempre in movimento e gli piaceva scherzare, schizzando sia i due arbusti che gli animali di passaggio…

© Marcella Manca

Nesh il Brutto, un Babbo Natale speciale

In un luogo incantato e freddissimo del Polo Nord vivevano alcuni saggi Angeli che ogni vent’anni avevano l’arduo compito di scoprire nuovi candidati per il prestigioso e magico ruolo di Babbo Natale…

Momo, l’Angelo Presidente della Commissione d’elezione, quell’anno portò al vaglio la proposta di un solo uomo adatto al ruolo, il cui nome era Nesh…

Nesh era sempre stato buono con tutti, donando il suo sapere di bravo medico e un solidale aiuto come boscaiolo all’intera comunità. Egli aveva tuttavia un grande difetto: il suo viso era bruttissimo, tanto che la gente l’aveva affettuosamente soprannominato Il Brutto dal cuore d’oro

© Marcella Manca

Isotta, la marmotta sentinella

Nella bellissima e ampia Val Viola, in Valtellina, abitava una famiglia numerosa di marmotte. I suoi componenti avevano costruito dei giacigli nel sottosuolo, sparsi per tutta la vallata, con intrecciati e lunghissimi tunnel di collegamento fra loro.

Isotta era la marmotta più giovane. Aveva però un carattere molto forte, vigile e grintoso. Tanto che fin dall’infanzia manifestò il suo desiderio di succedere al nonno Tondo, oramai troppo vecchio e stanco, nel divenire la marmotta sentinella del clan.

C’era un problema, però: Isotta non sapeva fischiare…

© Marcella Manca

L’Arcobaleno pazzo 

Moltissimo tempo fa, quando gli Oceani coprivano ancora la gran parte del nostro Pianeta, dietro le Nuvole si svolgevano battaglie straordinarie.

«Ora basta con questo gelo!» Obiettava Sole a Vento, Pioggia, Neve e soprattutto a Ghiaccio. «Insomma, vorrei anch’io fare la mia parte altrimenti su questa Terra non crescerà mai nulla.»

«Senti, senti», lo scherniva Ghiaccio, che fra i nemici era quello che più gli dava filo da torcere, «e come pensi di potermi combattere, piccola palla di fuoco?»

«Ma io non voglio combattere,voglio solo trovare il giusto equilibrio e giungere a un compromesso.» …

© Marcella Manca