Articolo su Kindlyangels.altervista.org – di Fabia Tonazzi

Marcella Manca: “una speciale “simpatia” nei confronti degli angeli”

KINDLYANGELS Scritto il 15 APRILE 2021

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di Fabia Tonazzi

Oggi voglio presentarvi l’autrice del libro “Il quaderno verde. La biblioteca degli angeli volume 1 “edito da Le Mezzelane Casa Editrice , di nome Marcella Manca!

 

Marcella Manca autrice del libro “Il quaderno verde”

Scopriamo qualcosa in più sulla vita dell’autrice

Marcella: quanto di autobiografico c’è nella storia di Mattia e Nikita, i protagonisti del tuo libro?

Penso che ogni autore metta sempre un po’ di sé nelle storie che scrive.

In questa trilogia c’è la mia passione per il mistero, gli enigmi e per l’Amore, quello a trecentosessanta gradi.

I due personaggi principali sono frutto della mia fantasia ma anche di come sono io e di come avrei voluto essere.

Mi spiego meglio: la timidezza di Mattia, il suo arrossire e la sua insicurezza riportano molto a come ero io da adolescente; la verve di Nikita, la sua ironia, il suo essere una leader è come sognavo di essere
allora.

Quindi, mentre Mattia incarna alcune mie peculiarità caratteriali, Nikita incarna la proiezione di me stessa di quello che era il mio immaginario adolescenziale. La passione che entrambi hanno verso lo sport è una caratteristica che giunge appieno dal mio patrimonio personale e credo debba essere inculcato ai ragazzi di tutte le età.

Da adolescente, ho sempre guardato alle amicizie tra giovani di sessi opposti con grande curiosità pensando fosse di difficile realizzazione.

Nel tempo ho tuttavia scoperto che avere un amico maschio è meraviglioso, ancora più rilassante e appagante che averne uno femmina sebbene, crescendo, talvolta il rapporto sia destinato a complicarsi per natura.

La storia di Mattia e Nikita, questa amicizia che piano piano assume sfumature più calde e intense,
è basata sulla possibile realtà ma non su un’esperienza personale.

So invece cosa voglia dire subire un lutto importante, come quello che subisce Mattia, e l’adozione – si veda Nikita – è un argomento che mi ha sfiorata molto da vicino, anche se non direttamente.

Il “Quaderno verde” nasce come desiderio di esprimere un messaggio in particolare o è frutto di fantasia?

Anni fa conoscevo un ragazzo, una persona estremamente sensibile e geniale, un artista. Eravamo amici e un giorno, in un momento di confidenze, lui mi disse che scriveva dei diari che però non erano dei veri diari, bensì dei quaderni magici perché erano ispirati dagli Angeli.

Ricordo che ne rimasi talmente affascinata che gli dissi che ci avrei scritto una storia.

Da lì, lo spunto d’inserire il mistero degli Angeli in qualcosa che nemmeno io comprendevo ancora. Solo scrivendo la Trilogia, passo dopo passo, mi è stato chiaro che volevo lasciare ai giovani e agli adulti interessati un messaggio di positività e di speranza in senso lato, che la mia fantasia si amalgamava con qualcosa di più grande: una verità in cui credo molto, ossia che i giovani di oggi dovrebbero vivere la vita reale, non soltanto quella dei social, altrimenti sarebbe riduttivo; l’amicizia va navigata, guadagnata ogni giorno, coccolata… e questo lo si fa guardandosi negli occhi non tramite i messaggini, le foto postate o i video.

Il mistero degli Angeli e la fede in loro è solo una delle possibili strade per arrivare a ciò, credendo in se stessi e nella vita che ci circonda.“

Quanto è contata la passione per te Marcella nella realizzazione di questo libro?

La passione intesa come trasporto incontrollato nella stesura della Trilogia c’è stata in rapporto alla successione degli eventi. L’idea è tuttavia giunta per intero, perciò ho seguito una scaletta precisa nella scrittura sia de Il Quaderno Verde che degli altri due che ho già concretizzato e che seguiranno nella pubblicazione, il Rosso e il Dorato.

Tuttavia, posso garantire che molto spesso mi sono lasciata trasportare dalle emozioni e da quel guizzo che non ho potuto, né ho voluto, fermare. Adoro le storie avventurose, un po’ criptiche e dagli sfondi fantastici, perché puoi lasciare piena libertà alla “pancia” di mandare i giusti input affinché le dita scorrano sulla tastiera donando significati unici e inimmaginabili. È bellissimo!

Quanto la religione ha influito sulla scelta della trama del libro?

Tanto o poco, dipende dal punto di vista. Io sono cattolica, credente ma non più praticante. Dopo la morte di mia madre, che risale a diciassette anni fa, e soprattutto dopo la lunga malattia che la precedette, durata dodici anni, mi sono posta molte domande sul significato della sofferenza e del dolore in questa vita, diventando più spirituale che religiosa. Alcune risposte le ho trovate in altre religioni, alcune rimangono latenti e forse non le avrò mai. Ciononostante, credo molto in qualcosa di Superiore che io associo a ciò che c’è nel nostro cuore, nella nostra Anima, quella scintilla divina che ci fa essere la miglior versione di noi stessi.

La scelta dei nomi degli angeli è casuale all’interno del libro o c’è un lavoro dietro?


La scelta dei nomi non è casuale e a monte c’è un lavoro articolato di ricerca. Mi sembrava di essere irriverente a scegliere i nomi degli Angeli “a casaccio”, così ho cominciato a leggere vari libri e a familiarizzare con questi Esseri di luce, con i loro compiti, le loro peculiarità fino a comprenderne la divisione per Cori. Non sono un’esperta, anzi tutt’altro. Però il fascino che essi hanno su di me è grande, sono un faro che mi rende sicura e consapevole di poter sempre raggiungere un porto. Nel Quaderno Verde, gli Angeli sono solo accennati diversamente che nel Rosso, dove la loro storia avrà
un’importanza sempre più incisiva fino a diventare, nel Dorato, di eguale portata a quella dei protagonisti umani.

Come mai hai scelto di parlare proprio di angeli?

Generalmente la fede nei Messaggeri celesti prescinde dalla religione, prescinde anche dal credere o meno in Dio. Essi sono delle entità verso le quali tutti o quasi simpatizzano proprio perché il pensiero di avere “Qualcuno” che ti segue, ti prende per mano, ti protegge e ti guida è altamente rassicurante. È difficile sentire che ci siano persone che aborrano gli Angeli. Seppur in modo diverso da come lo possono essere gli adulti, anche i ragazzi sono affascinati da questi Messaggeri che infine risultano un aggancio con la parte spirituale e/o religiosa, spesso non ancora chiara in loro.

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